Risultati della ricerca di: Roberto Finelli

L’uomo come zoon politikon. Società, comunità e associazione in Marx

Luca Basso

 

Nuova immagine (7)L’articolo è incentrato sull’antropologia marxiana, a partire dall’idea secondo cui l’uomo è uno zoon politikon. In particolare, nella Einleitung del 1857, si afferma proprio che l’uomo è uno zoon politikon, e nel primo libro del Capitale, si ribadisce tale concetto, sottolineando il fatto che l’espressione indicata può essere tradotta con “animale sociale”, più che con “animale politico”. Più avanti ritornerò su tali passi, mostrando il fatto che non possono venire interpretati a partire dalla convinzione di un presunto “aristotelismo” di Marx: l’elemento dello zoon politikon viene completamente “trasvalutato” rispetto ad Aristotele. Questo rilievo sull’uomo come Continua a leggere

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Il Capitale come Feticcio Automatico e come Soggetto, e la sua costituzione: sulla (dis)continuità Marx-Hegel

Riccardo Bellofiore

 

Nuova immagine (15)Abstract: This article will deal in two steps with the Marx–Hegel (dis)connection in Capital. First, I’ll present a survey of what I take to be the most relevant positions about the role of dialectics in Marx. Second, after reviewing Marx’s criticisms of Hegel, I’ll consider the debate within the International Symposium on Marxian Theory. Third, I will argue that it is exactly Hegel’s idealism which made the Stuttgart philosopher crucial for the understanding of the capital relation. Here, I will refer to the ‘Hegelian’ Colletti of the late 1960s-early 1970s, to Backhaus’ dialectic of the form Continua a leggere

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Il ritorno della dialettica. Recenti letture del Primo libro del Capitale a firma di Harvey e Jameson

Marco Gatto

 

1.    Pur tenendo conto dell’imprescindibile differenza tra i due approcci al testo, le interpretazioni che David Harvey e Fredric Jameson hanno recentemente offerto del primo volume di Das Kapital condividono molto più di quanto si creda[1]. Non solo perché i due studiosi americani incarnano differenti figure intellettuali: Harvey si definisce da sempre geografo e urbanista e il suo interesse filosofico, seppure solo in apparenza periferico, è spesso spostato in un secondo piano; Jameson è un teorico della cultura (e della letteratura, in particolare) sensibile alla lezione di Lukács e della Scuola di Francoforte (con una predilezione … Continua a leggere

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Sul cosiddetto «Capitolo sesto inedito» di Karl Marx. Appunti di lettura e considerazioni critiche

Giovanni Sgro’

Nuova immagine (20)1. Premessa 

Il cosiddetto Capitolo sesto inedito rappresenta ‒ insieme ai Grundrisse ‒ uno di quei manoscritti marxiani che nel corso degli anni Settanta del secolo scorso hanno avuto grande diffusione e notevole recezione in Francia, in Germania e anche in Italia, dove fu tradotto per la prima volta nel 1969 da Bruno Maffi per i tipi de La Nuova Italia[1] e fu poi oggetto di una fortunata serie di lezioni di Claudio Napoleoni (Torino, Bollati Boringhieri, 1972).

Nel presente contributo cercherò di offrire una sorta di “percorso di lettura” personale (§ 3) del denso testo del … Continua a leggere

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Il Mosè di Michelangelo. Arte, lutto e ragione

Mariannina Failla

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1. Arte e lutto

Iniziamo da alcune riflessioni sull’arte che non ricalcano i tipici passaggi freudiani sulla fantasia[1], anche se in seguito troveranno un possibile punto di incontro con essi. Le considerazioni che vogliamo fare mettono, piuttosto, sul tappeto un altro aspetto della produzione artistica: il suo rapporto con l’eterno e conseguentemente con il caduco. Entriamo così nella sfera dell’ebraica insuperabile opposizione – come voleva Hegel[2] – di caduco ed eterno, nei cui confronti Freud assume una posizione interessante: è il caduco ad aumentare il valore dell’arte. «Il valore della caducità è un valore di … Continua a leggere

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‘R professore filosofo. Le poesie di Pierino Pennesi

allumiere

Pierino Pennesi.   Nasce ad Allumiere nel 1947 e ci vive fino all’età di 11 anni quando, non potendo continuare la scuola per ragioni economiche,  invitato dallo zio frate domenicano, si trasferisce nel collegiodi S.Domenico di Arezzo qui prosegue gli studi fino alla quinta classe ginnasiale; vestito l’abito religioso si sposta a Pistoia dove frequenta il liceo classico presso il locale Seminario Vescovile. Inizia gli studi universitari interni nello Studentato Domenicano di Pistoia ma, entrato in conflitto interiore con la vita religiosa, dopo il primo anno lascia l’abito e torna al suo paese di origine.

Riprende a studiare per conseguire la … Continua a leggere

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EDITORIALE: Dal postmoderno all’ipermoderno

Roberto Finelli – Francesco Toto

 

 

1. Che l’ideologia e la cultura del postmodernismo – quale cancellazione della realtà a favore dell’artefatto e dell’immateriale – stia definitivamente esaurendosi, dopo aver esercitato la sua egemonia per circa un quarantennio, comincia ad essere percezione diffusa, acquisita in termini di esperienza emotiva ed esistenziale, prima che riflessa in consapevolezza critica e teorica.

I miti della fine della storia e dei conflitti, del valore del frammento in opposizione alla totalità e al sistema, del primato del linguaggio e dell’interpretazione, della cancellazione della realtà ad opera del virtuale, sono crollati ad opera della realtà … Continua a leggere

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“Questa testa di Medusa dentro”. Politiche della delegittimazione ne ‘Il dissidio’ di J.-F. Lyotard

Sergio Alloggio

Abstract: This article constitutes the second part of the essay “‘This head of Medusa within’: Politics of delegitimation in Jean-François Lyotard’s The Differend”, the first part of which was published in «Consecutio Temporum», no. 3, 2012. I begin by investigating Lyotard’s organic approach to Kant and argue that from the Critique of Pure Reason to Kant’s political works, Lyotard’s reading is wrought through the phrasal dispositif which illuminates how a politics of delegitimation takes place between Lyotard and Kant. Within Lyotard’s reading of Hegel the phrasal dispositif is made to engage with its inverted Continua a leggere

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EDITORIALE “Riconoscimento”: limiti di un paradigma

 

Roberto Finelli – Francesco Toto

Il paradigma del riconoscimento, qual è stato elaborato nell’ultimo ventennio in particolare da Axel Honneth, insieme come nuovo canone della ricerca sociale e nuovo principio dell’emancipazione etico-politica, raccoglie l’eredità, nell’ambito culturale tedesco del secondo dopoguerra del XX sec., di due correnti teoriche che sono la sociologia critica della Scuola di Francoforte e la cosiddetta «Rehabilitierung der praktischen Philosophie».

L’assunzione dell’Anerkennung quale principio fondamentale d’integrazione dell’essere sociale e norma dell’agire emancipativo, in particolare nella configurazione che le ha assegnato Honneth, fa suo infatti, da un lato, uno dei filosofemi principali in … Continua a leggere

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Fatti di norme. Sul riconoscimento ideologico della vergogna

Antonio Carnevale

Abstract: In our society, ideology is no longer just a matter of ‘false consciousness’, an illusory mental construction of reality. Instead, the ideology regards the social structure of the illusion itself. The greater commitment of ideology is not so much shaping minds and distorting personality, rather to create a culture of objects and relationships to consume, transforming the material lack of the Other in terms of emptiness to be filled. It has gone from an ideology as design of the whole society to an ideology of the detail. In order to exist, the contemporary Continua a leggere

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“Questa testa di Medusa dentro”. Politiche della delegittimazione ne ‘Il dissidio’ di J.-F. Lyotard

Sergio Alloggio

This article is the first part of a two-part essay that approaches Lyotard’s masterpiece Le différend aiming at a structural reconfiguration of the book itself. The second part of the essay will appear in the next issue of Consecutio temporum. As a general introduction to the Lyotardian emphasis on judgment, I use a self-absolutory confession made by Derrida in his Before the Law, a confession on the decisive role played by judging in Derrida’s own deconstructive enterprise as a whole. The Differend is then genealogically analyzed to show how a specific ontology, epistemology and Continua a leggere

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Guido Calogero ed Ernst Cassirer: un incontro a distanza

Roberto Finelli

1.Semanticità ed asemanticità del pensare umano.Continua a leggere

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Una libertà post-liberale e post-comunista. Riflessioni sull’etica del riconoscimento

Roberto Finelli


1. Le due libertà.

La ricerca della più recente filosofia pratica tedesca, in particolare grazie ai lavori di Axel Honneth, è sbocciata nel risultato di ridefinire alcune categorie fondamentali della teoria sociale e politica.

L’acquisizione teorica più originale e significativa appare concernere l’allargamento del concetto di libertà, definibile ora, non solo come assenza o riduzione dei limiti che il mondo esterno pone all’attività di un soggetto, ma anche – e nel verso di una pari importanza –  come riduzione dei limiti che il mondo emozionale interno pone allo stesso soggetto. “Libertà” è infatti concepibile … Continua a leggere

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Il declino irresistibile dell’ideologia del “postmoderno”

Roberto Finelli

poolUn potere senza misura.

 

1. Le trasformazioni epocali degli ultimi trent’anni ripropongono, a mio avviso, quella che è stata la questione centrale di scienze sociali moderne, come l’economia e la sociologia: ossia come sia possibile studiare e definire la dinamica sociale come un tutto. E’ tempo infatti di ringraziare, ma nello stesso tempo di dire addio, alla grande ricerca microfisica di Michael Foucault. Perché il tempo storico che stiamo vivendo ci dice che non possiamo interpretarlo e muoverci dentro di esso con un pensiero debole, un pensiero anticausalistico e antisistematico, amante del frammento e … Continua a leggere

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EDITORIALE : “PER UN NUOVO MATERIALISMO”

Roberto Finelli – Francesco Toto

Idealismi e materialismi

Nella tradizione marxista materialismo e idealismo valevano come nozioni descrittive, ma vivevano ancora nella forma della rivendicazione e dell’accusa, come strumenti di una lotta.

Dopo la crisi dei marxismi tali concetti conservano una residua pertinenza nel discorso erudito e nella ricostruzione delle singolari polemiche che hanno solcato la cultura europea, nell’antichità come nella modernità, ma sembrano divenuti incapaci di far presa sull’attualità, di rendere conto della moltitudine di posizioni che si contendono la scena intellettuale contemporanea.

Chi, oggi, oserebbe assumere l’identità dell’essere con l’essere-percepito, pensare la natura come Spirito … Continua a leggere

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Tipologie della negazione in Hegel: variazioni e sovrapposizioni di senso

Roberto Finelli

 

Il concetto di «negazione» nell’opera di Hegel appare centrale ma anche polisemico, composto di vari significati e di varie utilizzazioni.  Secondo quanto afferma Hegel stesso in un passo sulla religione egizia delle Vorlesungen über die Philosophie der Religion, «il negativo [das Negative], questa astratta espressione, ha molte determinazioni»[1]. Ne consegue che provarsi a comprendere la filosofia di Hegel significa saper chiarire la diversità delle varie determinazioni del concetto e delle funzioni della negazione: così come saperle distinguere e sciogliere tra loro, soprattutto quando si dia il caso di un loro intreccio Continua a leggere

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Riccardo Bellofiore “La crisi capitalistica, la barbarie che avanza”, Asterios, 2012; “La crisi globale, l’Europa, l’euro, la Sinistra”, Asterios, 2012.

Recensione di Oscar Oddi

La crisi divampata (ma non improvvisa) nel 2007-2008, i cui terrificanti effetti sul tessuto economico, sociale e politico sono ora dispiegati in tutta la loro potenza distruttrice (si pensi alla Grecia, “modello” di azzeramento della sovranità e della democrazia reale, pronto ad essere esportato nel resto d’Europa) hanno colto la “sinistra” (in tutte le sue diramazione, compresa quel che resta di quella così detta ”radicale”) completamente spiazzata, impreparata, afona. Ridotta all’irrilevanza teorico-organizzativa, frutto di decenni di “sbornie” post-moderniste e moltitudinarie-imperiali, quando non addirittura fautrice (coscientemente o meno) dell’ideologia (neo)liberale, si trova oggi in una condizione di … Continua a leggere

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Epoché del corpo ed astrazione della mente. Echi marxiani nel lavoro post-moderno

Roberto Finelli


1.Economia del post-fordismo e filosofia del post-moderno

Post-moderno e post-fordismo, a chi si volge a considerare le strutture fondamentale del nostro vivere attuale, appaiono concetti profondamente connessi, non solo sul piano verbale per l’uso del prefisso temporale che connota entrambi i termini, ma per il loro intrinseco contenuto di senso: l’uno, il post-moderno, quale espressione, dal lato della storia delle idee e della coscienza riflessa, di ciò che l’altro, il post-fordismo, ha messo in campo sul piano dell’organizzazione del lavoro e della produzione della ricchezza economica. Dandosi così un  singolare parallelismo tra produzione nell’idea e produzione nella … Continua a leggere

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Globalizzazione, postmoderno e “marxismo dell’astratto”

Roberto Finelli

(abstract. In Marx’s work we can isolate two different paradigms that need to be understood in a deeply different way from the interpretation provided by L. Althusser and his school during the 60’s and 70’s. This article posits a fundamental distinction between Marx’s theory of historical materialism and Marx’s theory of Capital. While the first one is centered on the promethean exaltation of the development of productive forces, the second one describes a social system grounded on an impersonal mechanism of socialization. This mechanism is constituted by an abstract and quantitative wealth characterized … Continua a leggere

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Antonio Gramsci. La rifondazione di un marxismo senza corpo

di Roberto Finelli

1. Un nuovo soggetto della storia.


Quando Antonio Gramsci comincia a deporre i suoi appunti in quelli che saranno poi i Quaderni del carcere, il suo sguardo teorico è profondamente mutato rispetto ai suoi precedenti anni di vita e di militanza politica. Imprigionato nell’Italia dove ormai s’è consolidato il regime fascista, consapevole dell’esaurimento e della sconfitta dei moti sociali e rivoluzionari nell’Europa occidentale postbellica, profondamente isolato non solo dai compagni del carcere ma, verosimilmente, anche da una parte del gruppo dirigente del Pcd’I, almeno quanto al giudizio sull’Unione Sovietica[1], il militante politico sardo riesce, … Continua a leggere

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Rappresentazione e linguaggio in Freud: a partire dal “Compendio di psicoanalisi”.

«Rappresentazione di cosa» (Sachvorstellung) e «rappresentazione di parola» (Wortvorstellung) costituiscono, nella loro distinzione qualitativa e funzionale, una costante del pensiero di Freud, dall’inizio alla fine. A muovere da questa distinzione, il saggio si propone, con una sottointesa ma non meno radicale, critica nei confronti delle tesi sostenute da Jacquas Lacan, che tanta influenza hanno avuto nella cultura contemporanea, di argomentare come e perché l’inconscio per Freud non sia strutturato come il linguaggio. La prospettiva lacaniana, con la sua forte valorizzazione del Nulla, d’ispirazione heideggeriana, e la sua destrutturazione pressoché totale d’ogni istanza di soggettvità e di razionalità, appare assai lontana, con un radicale esito di fraintendimento, dall’impostazione biologico-materialistica di Freud. Di contro agli esiti del lacanismo questo saggio prova a ricostruire la teoria della rappresentazione in Freud e l’eterogeneità delle tre logiche che l’articolano e la compongono.
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Mario Cingoli-Vittorio Morfino, Aspetti del pensiero di Marx e delle interpretazioni successive

Oscar Oddi

La crisi economica esplosa nel 2008, considerata da molti osservatori come la più grande e devastante dai tempi della Grande Depressione del 1929 (che, non lo si dimentichi, fu veramente superata solo “grazie” alla Seconda Guerra Mondiale), ha di certo contribuito al rinnovato interesse verso il pensiero di Marx, che però già da qualche anno aveva di nuovo fatto la sua comparsa (accademica, editoriale e non solo), sintomo del fatto che la riflessione marxiana rimane imprescindibile per comprendere anche la nostra società attuale (moderna, tardo-moderna o post-moderna che dir si voglia). Questo volume (Aspetti del pensiero di Continua a leggere

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Cristina Corradi, Storia dei marxismi in Italia.

di Oscar Oddi.


Quanto mai opportuna appare la scelta di riproporre al pubblico, sei anni dopo la prima uscita, questa nuova edizione del libro di Cristina Corradi Storia dei Marxismi in Italia (Manifestolibri, 2011, pp. 376, € 35,00). Un libro importante, che ha suscitato una vasta eco, riuscendo nell’impresa di rianimare un dibattito che ormai languiva sia negli asfittici particolarismi accademici che negli ambienti politici-culturali che ancora in qualche modo ritengono di ispirarsi alla lezione (e tradizione) del marxismo in Italia. Si può infatti dire di trovarsi di fronte ad un lavoro “militante” (nel senso più nobile della parola), nato … Continua a leggere

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Consecutio Rerum. Rivista critica della postmodernità

 
Direzione/Editors
Roberto Finelli
Francesco Toto
 
Comitato direttivo/Executive Board
Roberto Finelli (Univ. Roma Tre), Francesco Fistetti (Univ. Bari), Christian Lazzeri (Univ. Paris X), Pierre-François Moreau (ENS Lyon), Stefano Petrucciani (Univ. Roma-La Sapienza), Francesco Toto (Univ. Roma Tre)
 
Comitato scientifico/Advisory Board
Emmanuel Barot (Univ. Toulouse), Gabriella Baptist (Univ. Cagliari), Luca Basso (Univ. Padova), Jose Manuel Bermudo (Univ. Barcelona), Jacques Bidet (Univ. Paris X), Laurent Bove (Univ. Amiens), Giovanni Bonacina (Univ. Urbino), Robin Celikates (Univ. Amsterdam), Giorgio Cesarale (Univ. Venezia), Dimitri D’Andrea (Univ. Firenze), Filippo Del Lucchese (Univ. Bologna), Mariannina Failla (Univ. Roma … Continua a leggere

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Consecutio temporum
Hegeliana/Marxiana/Freudiana è una rivista a periodicità semestrale. Gli articoli proposti alla redazione vengono sottoposti a peer rewiew.
Anno 5, n. 2, Luglio 2021, a cura di R. Finelli e F. Toto

Direttore editoriale:
Roberto Finelli

Redazione:
Sergio Alloggio, Claudio Bazzocchi, Massimo Cappitti, Mico Capasso, Cristina Corradi,  Michela Russo, Jamila Mascat, Oscar Oddi,  Emanuele Profumi, Francesco Toto, Marco Gatto, Manuel Guidi.

Comitato scientifico di referaggio:
Jacques Bidet (Paris X), Giovanni Bonacina (Univ. Urbino), Giorgio Cesarale (Univ. Roma – La Sapienza), Lars Lambrecht (Univ. Hamburg), Francesco Fistetti (Univ. Bari) Mario Manfredi (Univ. Bari), Mario Pezzella (Scuola Normale- Pisa), Emmanuel Renault

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